PROLOGO
Invocando la grazia di Dio, ci occuperemo di una eresia del nostro tempo molto pericolosa per la fede ortodossa e che si sta diffondendo molto rapidamente nella Chiesa Ortodossa tanto che, più correttamente, dovrebbe essere chiamata paneresia. Questa paneresia si chiama ecumenismo. Così la definì San Justin Popovic, santo della Chiesa serba afflitta dall'ecumenismo così come la Chiesa Ortodossa in generale. L'ecumenismo è l'ideologia che sta dietro al Movimento ecumenico e lo alimenta o, sarebbe meglio dire, che è il Movimento ecumenico.
Questo è quel movimento che ha come progetto l'unificazione delle denominazioni cristiane – definite erroneamente "chiese" - tra loro. Il principale veicolo di questa attività è oggi il "Consiglio Mondiale delle Chiese" (W.C.C.), sotto i cui auspici collaborano quasi tutte le confessioni protestanti, le Chiese Ortodosse autocefale, tranne alcune, e le confessioni anticalcedoniane. Il Vaticano non aderisce al "Consiglio Mondiale delle Chiese", perché, coerentemente con la sua dichiarazione di essere l'unica Chiesa "attiva" sulla terra, ritiene di non potersi equiparare alle centinaia di altre denominazioni cristiane e nemmeno alle Chiese Ortodosse "scismatiche"; così ha inviato di tanto in tanto solo osservatori.
A margine dei dialoghi all'interno del "Consiglio Mondiale delle Chiese", da molti anni vengono organizzati dialoghi teologici bilaterali, come quello tra ortodossi e anticalcedoniani (monofisiti), ortodossi e luterani, ecc.
L'ecumenismo è nato come una questione puramente intra-protestante per risolvere lo scandalo causato dalla frammentazione delle denominazioni della riforma nel mondo occidentale e nella missione, per organizzare pubblicazioni bibliche comuni, per contrastare le ideologie anticristiane, ecc. Tuttavia, una rilevante Enciclica patriarcale del Patriarcato Ecumenico del 1920, intitolata "Alle Chiese di Cristo ovunque", ribaltando la tradizionale ecclesiologia ortodossa, cercò di offrire basi ecclesiologiche nuove che rafforzassero la partecipazione degli ortodossi al Movimento ecumenico e che in effetti portò con successo a una partecipazione molto più ampia degli Ortodossi al Movimento ecumenico. Le due principali branche dell'ecumenismo degli inizi furono "Vita e lavoro" e "Fede e ordine". La prima si occupava di questioni pratiche del cristianesimo e la seconda della risoluzione delle differenze di fede tra le confessioni cristiane. Dopo lunghi processi, durante il periodo tra le due guerre, esse furono infine riunite nel "Consiglio Mondiale delle Chiese", la cui inaugurazione ufficiale avvenne nel 1948 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.
Il Vaticano, dopo il Concilio Vaticano II (1964), ha iniziato il proprio sforzo per unire tutti i cristiani sotto il Papato e a partire dagli anni '80 ha iniziato a rivolgersi anche alle altre religioni, a partire da quelle cosiddette "monoteiste", l'ebraismo e l'islamismo (come si può vedere, ad esempio, negli incontri interreligiosi di Assisi del 1986, 1994 e seguenti con il Papa come figura dominante). Un'analoga "apertura" del movimento ecumenico alle altre religioni è iniziata con le Assemblee di Vancouver (1983) e Canberra (1991).
Inizialmente la partecipazione degli ortodossi al "Consiglio Mondiale delle Chiese" è stata cauta e prudente, non nel campo pratico, cioè per creare una migliore cooperazione cristiana internazionale con lo scopo di trovare soluzione a problemi sociali, morali e di altro tipo di carattere universale (educazione, relazioni internazionali, economia, industrializzazione, ecc.). Questa partecipazione prudente, però, ha comunque prodotto la possibilità concreta ed il rischio di alterare l'ecclesiologia e la teologia ortodossa, alterazione che avrebbe potuto produrre - e che di fatto ha prodotto - da un lato, il livellamento e lo snaturamento dell'Ortodossia attraverso un avvicinamento agli eterodossi e, dall'altro, a creare un'unità fittizia, superficiale e di facciata tra i cristiani.
Purtroppo, l'abbandono della linea ecclesiologica rigorosa dei delegati ortodossi dopo l'Assemblea di Nuova Delhi (1961) e l'adozione di un'ecclesiologia, di una cristologia, ecc. più "flessibile" (a partire dalla Quarta Assemblea del "Consiglio Mondiale delle Chiese", a Montreal nel 1963) hanno gradualmente portato al punto per cui oggi la testimonianza ortodossa al mondo si sta seriamente allontanando dalla Verità, adottando documenti ufficiali come quello della Quinta Assemblea del "Consiglio Mondiale delle Chiese", di Porto Allegre (2006), che sovvertono e distorcono completamente l'insegnamento autentico e secolare e l'autocoscienza della Chiesa Ortodossa; questi testi danno anche un'immagine falsa di ciò che è l'Ortodossia a coloro che vogliano conoscerla sinceramente.
Dagli anni '70 la visione ecumenista non si è limitata solo all'unione delle confessioni cristiane - ortodossa, papista, protestante, anticalcedonese (sono quelle che noi chiamiamo monofisite) - ma l'obiettivo si è via via esteso anche alle altre religioni del mondo, a partire in prima istanza dalle cosiddette religioni monoteiste - cristianesimo, ebraismo, islam - che meglio si presterebbero, come si pensa, ad una prima unione. Successivamente, il movimento ecumenico si è portato avanti rapportandosi a tutte le altre religioni: induismo, buddismo e così via.
L'intero fenomeno è chiamato sincretismo, che implica una sorta di rimescolamento. Quindi, all'inizio si è partiti da un sincretismo intercristiano: i cosiddetti cristiani, ortodossi, cattolici e protestanti si impegnarono per giungere all'unione. Quello che stanno cercando di fare a poco a poco, perché purtroppo - come diceva San Paisios - questa sembra essere la verità, è l'unione che è stata già concordata con i papisti ma che ci viene servita a piccole rate. Purtroppo, questa è veramente la situazione che stiamo vivendo visto che ci sono diversi atti firmati dai gerarchi. Naturalmente, la verità è che nonostante gli atti burocratici non ci può essere unione, perché lo Spirito di Dio, il Santo Spirito, non può unirsi alle eresie, allo spirito delle eresie. Ma, se è vero che l'unione è stata già fatta sulla carta, è vero anche che adesso stanno cercando di attuarla gradualmente attraverso il cosiddetto ecumenismo popolare, cioè ora il loro sforzo è convincere il popolo che non c'è nessun problema, che siamo tutti gli stessi. Ecco perché vediamo alcuni ortodossi pregare con i papisti, con i protestanti, con le donne protestanti, le "papadine".
Il 10° Canone Apostolico, cioè ancora prima dei Concili Ecumenici, fin dai tempi degli Apostoli, stabilisce che chiunque prega con gli eretici, anche nella sua casa per non parlare del Tempio, è scomunicato se è un laico e se è un ecclesiastico viene deposto. Questo è ciò che dice il Canone degli Apostoli e quindi non si può andare a pregare con cattolici o protestanti. Non è consentito, è un tradimento di Cristo. Hanno corrotto la dottrina, hanno corrotto la fede, cioè non hanno la giusta fede e confessione di Cristo. Hanno tradito Cristo, la verità di Cristo, e il Santo Spirito non può riposare lì.
Così, oggi, la partecipazione al Movimento ecumenico invece di far conoscere agli eterodossi i tesori della Tradizione Ortodossa e della teologia in generale, immutati dai tempi degli Apostoli, ha condotto all'esatto contrario, al trapianto del relativismo teologico tra gli ortodossi e - di fatto - alla protestantizzazione o secolarizzazione dell'insegnamento ortodosso tra gli ecumenisti ortodossi.
La falsa unione, così promossa, non è l'unione "nella verità" (3 Giovanni 4), che preserverà la Chiesa affinché abbia "un solo Signore, una sola Fede, un solo Battesimo" - secondo il comando apostolico (Efesini 4,5) – ma è 'unità nella diversità' - un miscuglio di fedi eterogenee, di riti, di culto, di metodologie pastorali, etc. etc.
Tutto ciò porterebbe a dimostrare che Cristo, il Dio Logos dei cristiani, non è un Unificatore, il Capo di un Corpo armonioso, dove "il cuore e l'anima della moltitudine dei credenti sono uno" (At 4,32), ma è un Dio "del disordine e non della pace" (cfr. 1 Corinzi 14,5). (1 Corinzi 14,33) che, contrariamente all'affermazione apostolica, è diviso: «Cristo è diviso» (cfr. 1 Corinzi 1,13). Questa unità è falsa, superficiale e solo burocratica, non è di fatto l'unità fondata sulla Fede comune, sulla comunione e sull'unanimità del Corpo di Cristo. Per questo motivo procede dalla "linea" che ha prevalso nel Movimento ecumenico negli ultimi decenni, quella di discutere non i punti di disaccordo fra i membri, per risolverli, ma solo i punti in cui ci si trova concordi. In sostanza, l'ecumenismo, come la pan-religione che promuove, cerca di mescolare le varie confessioni-fedi. È un sincretismo moderno, un tradimento dell'ecclesiologia ortodossa e della Chiesa Ortodossa come unica e vera Chiesa di Cristo.
Purtroppo, la paneresia dell'ecumenismo e la nostra partecipazione al WCC (Consiglio Mondiale delle Eresie e delle non Chiese) è stata ufficialmente riconosciuta nel recente pseudo-sinodo di Creta (Kolymbari 2016) da un gruppo di prelati "ortodossi" e alcuni sommi sacerdoti che hanno firmato i documenti eterodossi "sull'accettazione della denominazione storica di altre 'Chiese' eterodosse". Si attende la convocazione di un Sinodo ortodosso che annulli le decisioni prese dallo pseudo-sinodo eretico di Kolymbari e chieda a coloro che hanno firmato le decisioni eretiche di revocarle. In caso di rifiuto e di persistenza nelle loro eresie, li anatematizzerà (e li deporrà se sono ecclesiastici). Questa è la prassi secondo la tradizione dei Concili Ecumenici veramente santi e l'insegnamento della Chiesa Ortodossa.
Archimandrita Padre Savvas Agiorita
Monastero della Santa Trinità